LA MASCHERA E IL VOLTO


di Luigi Chiarelli
con Edoardo Ciufoletti, Roberta Tenuti, Andrea Iarlori, Marilisa Protomastro, Andrea Standardi, scene e costumi Erika Cellini
coreografie Carlotta Guido
regia Andrea Pergolari

Il conte Paolo di Grazia, durante un ricevimento nella sua villa sul lago di Como, dichiara che non esiterebbe ad uccidere la moglie Savina, qualora questa lo tradisse. La sera stessa, davanti agli ospiti, coglie Savina in flagrante adulterio. Non potendo rimangiarsi la parola, ma nello stesso tempo non avendo il coraggio di uccidere sua moglie, Paolo simula l’omicidioed impone a Savina di cambiare nome e trasferirsi in un altro paese Assolto al processo per delitto ad onore, al ritorno a casa viene accolto dagli amici come un trionfatore. Proprio mentre dalle acque del lago viene ripescato il cadavere di una donna…

Scritto nel 1913 da Chiarelli, La maschera e il volto è uno dei fondamenti del teatro grottesco italiano del primo ‘900, fiancheggiatore e divulgatore dei temi pirandelliani della disgregazione dell’identità sociale e psicologica dell’individuo: l’autore fustiga l’ipocrisia etica e comportamentale dell’aristocrazia e della classe altoborghese.
Questa messinscena sottolinea l’astrazione dal contesto ambientale per meglio concentrare l’attenzione sulla paradossalità della struttura, il ritmo altalenante tra commedia sofisticata e dramma filosofico, le contaminazioni con l’impianto del giallo (sia pure assurdo) e la deriva farsesca di alcune situazioni. Coltiva la varietà di tono e di genere per illuminare contrappunti scenici, raddoppiamenti di senso, parallelismi dell’azione e le diverse sfumature di personaggi vivi ed emozionati dietro l’apparente rigido schematismo di una tesi.
La matematica del teorema, le conseguenze meccaniche di un congegno bene impostato sono agghiacciate dal soffio della morte che aleggia per tutto il percorso scenico sulle caduche vicende sentimentali e mondane dei protagonisti.

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