Storie, favole, aforismi e racconti per tutti i gusti
Format di letture ad alta voce di: Andrea Pergolari
Siete felici? Siete malinconici? Siete preoccupati? Siete tecnologici? Siete bassi? Alti? Forse ricchi? Allora vi sentite furbi? Volete ridere? Intenerirvi? Avete bisogno di un po’ d’ottimismo? Preferite il pessimismo? Abbiamo la storia che fa per voi!
Storie cotte è mangiate è una piccola idea innovativa, uno spettacolo ad improvvisazione che può essere messo in scena in ogni spazio ed in ogni tempo: bastano una sedia, un leggio ed un menù.
L’attore si offre al pubblico come fosse il cuoco di una vecchia cucina ed è pronto a soddisfare tutte le richieste degli spettatori che accetteranno di farsi deliziare dal menù che ogni volta è riproposto: testi brevi e brevissimi, talvolta fulminanti aforismi, di ogni genere e tema (moralista e surreale, realista e fantascientifico, giallo o filosofico, comico o poetico) sfilano sulla scena come le portate di un pasto luculliano.
Lo spettatore, di volta in volta, può scegliere tra le diverse offerte, divertendosi a compilare menù sempre diversi: ogni spettatore avrà la possibilità di costruirsi uno spettacolo a sua misura.
La struttura del menù è modulabile, ma è comunque divisa in tre sezioni (sommabili e/o separabili): letteratura, musica e cinema.
Il menù letterario comprende i seguenti piatti:
– Antipasti veloci
Aforismi
– Primi piatti (Tra moglie e marito non mettere il dito)
Brevi racconti matrimoniali
– Secondi piatti (Condimento con vizi e virtù)
– Contorni esopiani
– Contorni alternativi
– Frutta e dessert
– Dolci piccanti solo per adulti
– Vino della casa
– Vini in bottiglia
– Caffè
– Digestivi (Per chi certe cose non le digerisce proprio e non capisce perché)
Per la sua particolare struttura, Storie cotte e mangiate può essere presentato al chiuso o all’aperto, in un teatro od in un’arena, in una biblioteca, in un circolo o addirittura in un’automobile, nello scompartimento di un treno o in un ristorante. Può essere proposto ai margini di uno spettacolo, in apertura o chiusura di una serata, ma anche (e soprattutto) fare spettacolo a se stante, moltiplicandosi in tanti diversi frammenti quanti sono i menù scelti dal pubblico al momento dell’ingresso in sala. Può essere accompagnato da un musicista che suoni dal vivo e da un cuoco che cucini sul posto, avvolgendo gli spettatori nel profumo della cucina.
I diritti del format appartengono ad Andrea Pergolari e soltanto l’autore può decidere a chi, dove e quando assegnare la messinscena dello spettacolo. Con l’eccezione di Francesca Biancat che ha la facoltà di mettere in scena liberamente il format.